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PE ATYE KENA

L'Health Center è stato avviato per supportare le persone che vivono con l'HIV/AIDS offrendo servizi a prezzi accessibili per il trattamento delle infezioni opportunistiche.

E’ un progetto sulla prevenzione dell’infezione da HIV e delle altre malattie sessualmente trasmesse attraverso lo screening sierologico periodico e l’educazione continua sugli aspetti di prevenzione, consapevolezza ed empowerment.

Il progetto ha consentito di seguire circa 500 donne tra i 18 e i 49 anni, età di maggiore incidenza delle malattie sessualmente trasmesse e dell’infezione da HIV nelle donne in Africa sub-sahariana, fornendo loro basi di conoscenza e di consapevolezza su come mantenere il proprio stato di salute lavorando sulla autodeterminazione nelle relazioni interpersonali, e sull’empowerment all’interno della società.

Questo si è riuscito ad ottenerlo anche con il supporto di donne capofila particolarmente determinate e motivate a diffondere le conoscenze acquisite in modo capillare fino al villaggio più lontano… Altro aspetto molto interessante del progetto, ispirato al microcredito, è stato quello di affidare a gruppi di alcune donne, piccole somme di denaro da investire in attività commerciali semplici per rendere queste donne indipendenti economicamente e socialmente. Nonostante i successi nella lotta contro l’HIV e l’AIDS in Uganda, con una riduzione di prevalenza di infezione da HIV dal 27% al 7,3% tra il 2000/01 e il 2010/11, la prevalenza dell’HIV tra le donne di 15-49 anni rimane superiore a quella degli uomini della stessa fascia di età. Le giovani donne tra i 14-24 anni in Uganda hanno quattro volte più probabilità di acquisire HIV rispetto ai loro coetanei maschi. A Gulu, la prevalenza dell’HIV è del 12,4%, molto più alta della media nazionale. Inoltre, sempre nell’area di Gulu, le altre malattie sessualmente trasmesse (come l’infezione da Chlamidia, da gonococco e la sifilide) contribuiscono al 18% dell’utilizzo ambulatoriale nel distretto e sono tra le prime dieci cause di morbilità tra le persone dai 5 anni in su.

La violenza di genere e le disuguaglianze, così come gli aspetti socio-economici sono fattori chiave dell’epidemia. L’abbandono scolastico è stato identificato come un fattore di rischio significativo per l’acquisizione dell’HIV in Uganda; le donne sono costantemente più a rischio di riportare un livello di istruzione inferiore o di non avere alcuna istruzione (10,9% contro il 3,8%) rispetto alle loro controparti maschili. Inoltre, secondo stime nazionali ugandesi del 2017, una recente violenza del partner sessuale è stata riportata dal 15,5% delle donne di età inferiore ai 24 anni, e l’esposizione alla violenza è stata collegata sia all’aumento del rischio di acquisizione dell’HIV che alla ridotta capacità di negoziare forme di sesso non a rischio di trasmissione sessuale. Complessivamente, questi fattori contribuiscono a ridurre il potere individuale delle donne sul loro stato di salute.

In tali contesti il progetto “Pe Atye Kena” ha trovato terreno fertile e la possibilità di condurre strategie di prevenzione all’interno di una realtà comunitaria e di appartenenza come quella rappresentata dal Comboni Samaritans Health Center è risultata fondamentale per la persistenza del progetto nonostante le restrizioni e la distruzione di servizi che la pandemia da COVID-19 ha prodotto a livello globale, soprattutto sul versante della prevenzione.

Da qui nasce spontanea l’idea di proseguire la collaborazione tra l’Università Cattolica e il Comboni Samaritans Health Service per rafforzare e strutturare le attività ambulatoriali a favore di un vero e proprio Ambulatorio per la Salute della Donna ove si possa assicurare la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, lo screening per il cancro della cervice e del seno, l’assistenza psicologica per la violenza di genere.